Associazione Nazionale Vittime
delle "marocchinate"
“Marocchinate”: con questo termine si sono
tramandati gli stupri di gruppo, le uccisioni, i saccheggi e le violenze di
ogni genere perpetrate dalle truppe coloniali francesi (Cef), aggregate agli
Alleati, ai danni della popolazione italiana, dei prigionieri di guerra e
perfino di alcuni partigiani comunisti.
Nel 1942, gli americani sbarcano ad Algeri
e le truppe coloniali francesi del Nord Africa, fino ad allora agli ordini
della repubblica filonazista di Vichy, si arrendono senza sparare un colpo. Il
Generale Charles De Gaulle, fuggito dalla Francia occupata dai tedeschi e capo
del governo francese in esilio nella cosi detta “Francia libera”, allora,
attinge a questo personale militare per creare il Cef: Corp Expeditionnaire
Français, costituito per il 60% da marocchini, algerini, tunisini e senegalesi
e per il restante da francesi europei, per un totale di 111.380 uomini
ripartiti in quattro divisioni.
Vi erano però dei reparti esclusivamente
marocchini di goumiers (dall’arabo qaum) i cui soldati provenivano dalle
montagne del Riff ed erano raggruppati in reparti detti “tabor” in cui
sussistevano vincoli tribali o di parentela diretta. Erano in tutto 7.833,
indossavano il caratteristico burnus arabo, vestivano una tunica di lana verde
a bande verticali multicolori (djellaba) e sandali di corda.
Erano equipaggiati non solo con le armi
alleate (mitra Thompson cal. 45 mm e mitragliatrice Browning 12.7 mm) ma anche
con il tipico pugnale ricurvo (koumia) con il quale, secondo una loro antica
usanza, tagliavano le orecchie ai nemici uccisi per farne collane e ornamenti
(in particolar modo i tedeschi ne fecero le spese). Il loro comandante era
l’ambizioso generale Alphonse Juin, nato in Algeria che, da collaborazionista
della repubblica di Vicky, era passato alle dipendenze di De Gaulle. Gli
stupri delle truppe marocchine cominciano già nel luglio ’43, con lo sbarco
alleato in Sicilia. Gli 832 magrebini del 4° tabor aggregato agli americani che
sbarcano a Licata, compiono saccheggi e violentano donne e bambini presso il
paese di Capizzi, vicino Troina. I siciliani reagirono uccidendone alcuni con
doppiette e forconi. Leggi tutto...
18 Maggio giornata nazionale per le vittime delle "marocchinate"
'Il TRICOLORE per ricordare le“Marocchinate”.
I° Premio letterario Internazionale, “18 maggio”
Il premio si propone di incentivare la ricerca storica, di promuovere, raccogliere, esaminare, valutare e premiare uno o più autori che raccontano le storie, gli avvenimenti, le testimonianze, nate durante la prima e seconda guerra.
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